La Città di Salerno - 03 Febbraio 2013
- Details
- Published on Sunday, 03 February 2013 08:11
“Io” è la mia religione. Io il criterio di tutti i criteri, è il primo comandamento. L’io porta in sé sempre un’ambizione che costantemente si infrange: emancipare l’uomo e i suoi rapporti. Eppure ognuno di noi ogni qual volta eleva l’io a suo Dio esperisce la delusione e la schiavitù.
In nome della libertà si vanno a coniugare nella vita solo e unicamente i verbi alla prima persona, pensando di essere protagonisti della libertà, invece andiamo a dipingere nella vita null’altro che il capolavoro dell’alienazione. L’esaltazione dell’io ci va a mutilare come persone inserite in una comunità, ci priva della gioia di gustare la dolce-amara sfida di vivere insieme, ci procura la depressione dell’io.
Appartenere a un popolo, vivere in una comunità che professa la propria fede in un Dio che ama è l’antitesi perfetta al comandamento narcisistico che uccide.
Ritornare a Dio significa recuperare la propria identità, perché i tanti idoli di cui siamo ostaggio ci hanno allontanati da Lui.
Il Dio dei credenti, il quale si è donato all’uomo senza misura, permette di riabilitare la propria esistenza perché quanto più è forte il legame con Lui, tanto più la vita diventa autentica.
Abramo, il padre nella fede, vive l’esperienza drammatica della rinuncia del figlio, che non avverrà, eppure la sua scelta “spes contra spem” si trasforma in una esperienza profonda di libertà e di gaudio per la sua lunga discendenza, così come ci ricorda san Paolo “Egli ebbe fede sperando contro ogni speranza e così divenne padre di molti popoli, come gli era stato detto: così sarà la tua discendenza”.
Foto Covegno Chiesa del 30 Gennaio 2013
- Details
- Published on Saturday, 02 February 2013 18:01
Nella sezione "Foto" del sito è stata inserita una galleria foto del convegno tenutosi il giorno 30 Gennaio 2013 nella sala teatro della chiesa.
Incontro Gruppo Fede & Cultura
- Details
- Published on Saturday, 02 February 2013 09:22
“Evangelizzare la cultura,
inculturare la fede”
“Nell’Anno della fede, è importante riflettere sul Credo, cioè sulla solenne professione di fede che accompagna la nostra vita di credenti. Il Credo comincia così: “Io credo in Dio”. E’ un’affermazione fondamentale, apparentemente semplice nella sua essenzialità, ma che apre all’infinito mondo del rapporto con il Signore e con il suo mistero. Credere in Dio implica adesione a Lui, accoglienza della sua Parola e obbedienza gioiosa alla sua rivelazione. Come insegna il Catechismo della Chiesa Cattolica, «la fede è un atto personale: è la libera risposta dell’uomo all’iniziativa di Dio che si rivela» (n. 166). Poter dire di credere in Dio è dunque insieme un dono - Dio si rivela, va incontro a noi - e un impegno, è grazia divina e responsabilità umana, in un’esperienza di dialogo con Dio che, per amore, «parla agli uomini come ad amici» (Dei Verbum, 2), parla a noi affinché, nella fede e con la fede, possiamo entrare in comunione con Lui. Dove possiamo ascoltare Dio e la sua parola? Fondamentale è la Sacra Scrittura, in cui la Parola di Dio si fa udibile per noi e alimenta la nostra vita di “amici” di Dio.
Che cosa significa questo per noi? Quando affermiamo: “Io credo in Dio”, diciamo come Abramo: “Mi fido di Te; mi affido a Te, Signore”, ma non come a Qualcuno a cui ricorrere solo nei momenti di difficoltà o a cui dedicare qualche momento della giornata o della settimana. Dire “Io credo in Dio” significa fondare su di Lui la mia vita, lasciare che la sua Parola la orienti ogni giorno, nelle scelte concrete, senza paura di perdere qualcosa di me stesso. Affermare “Io credo in Dio” ci spinge, allora, a partire, ad uscire continuamente da noi stessi, proprio come Abramo, per portare nella realtà quotidiana in cui viviamo la certezza che ci viene dalla fede: la certezza, cioè, della presenza di Dio nella storia, anche oggi; una presenza che porta vita e salvezza, e ci apre ad un futuro con Lui per una pienezza di vita che non conoscerà mai tramonto”.
(Benedetto XVI, udienza generale,Piazza San Pietro, mercoledì, 23 gennaio 2013)
Giovedì 07 Febbraio alle ore 20,30
nella parrocchia “Gesù Risorto”
Ti aspettiamo!
Parrocchia “Gesù Risorto” -Gruppo “Fede & Cultura”- Via R. Wagner, 5 - 089 337277 info@parrocchiagesurisorto.it
35^ Giornata per la Vita 03 febbraio 2013
- Details
- Published on Saturday, 02 February 2013 07:00
“Generare la vita vince la crisi”: questo il tema del messaggio del consiglio Episcopale Italiano in occasione della 35^ Giornata Nazionale per la Vita che si celebra il 3 febbraio 2013.
Donare e generare la vita: una scelta etico-sostenibile per tutelare il futuro della famiglia e della società
La logica del dono, della generosità è il percorso sul quale s’innesta il desiderio di generare la vita. L’apertura da parte della famiglia umana all’Amore di Dio che dona agli uomini la possibilità di essere suoi cooperatori mediante la generazione, è per i Vescovi Italiani importante per la crescita e lo sviluppo della società anche in tempo di crisi economica. La Famiglia è indicata nel Catechismo per adulti della CEI come la cellula fondamentale della società, ne genera i nuovi membri, forma la loro personalità, trasmette i valori essenziali della convivenza civile (tra i quali la dignità della persona e il buon uso della libertà) ed ha il dovere di svolgere un’azione sociale anche in ambito etico. La resistenza della famiglia umana (in quanto unità funzionale della società) alla corrosione originata dalla attuale crisi economica, si può esplicitare affogando le difficoltà in un mare di gratuità, di amore e di speranza, ciò significa, tra l’altro, anche conservare l’apertura al concepimento e alla tutela della vita. Questo agire coraggioso e responsabile, non può che custodire la famiglia umana preservando le sue prerogative e quindi anche il suo ruolo di generatrice delle generazioni future.
Enza Maria Ottoveggio Animatore della Comunicazione e della Cultura-Medico-Bioeticista
Primo venerdì del mese
- Details
- Published on Friday, 01 February 2013 08:03
Venerdì 01 Febbraio: primo venerdì del mese
mattina, confessione e comunione agli ammalati
Ore 17.00 Confessioni
Ore 17,30 adorazione eucaristica a cura dell'Apostolato della Preghiera
Ore 18,30 Santa Messa