Corso di cresima
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- Published on Friday, 04 January 2013 08:55
Martedì 15 gennaio alle ore 20.00
inizia il corso di cresima nella nostra parrocchia.
Ti aspettiamo.
La Città - 30 dicembre: Sacramento Confessione
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- Published on Sunday, 30 December 2012 01:52
Partiamo subito per esprimere qualche balbettio sul Sacramento della Confessione dal Catechismo della Chiesa Cattolica: “Quelli che si accostano al sacramento della Penitenza ricevono dalla misericordia di Dio il perdono delle offese fatte a lui e insieme si riconciliano con la Chiesa, alla quale hanno inflitto una ferita col peccato e che coopera alla loro conversione con la carità, l'esempio e la preghiera”. Il sacramento della Riconciliazione è il cuore dell’attività della Chiesa, non solo perché è in assoluta unione col Cristo, ma anche perché il credente è richiamato continuamente a ricreare l’amicizia con Gesù. Questa verità obbliga anche al perdono scambievole con buona pace di quella mortale espressione attribuita a Elisabetta I: “Dio vi perdoni, io non posso”. A tal proposito vale la pena anche ricordare quanto sostenuto dal teologo e predicatore francese Henri Lacordaire: “Volete essere felici per un attimo? Vendicatevi! Volete esserlo per sempre? Perdonate!”.
Il sacramento della confessione permette allo Spirito Santo effuso da Gesù di agire e ricreare il cuore dei credenti Questa nuova creazione è effettuata mediante il perdono dei peccati: “A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati” (Gv 20, 23); da qui nasce l’obbligo a perdonare per ciascuno di noi e, facendo eco al poeta inglese Alexander Pope, potremmo sostenere che “Errare è umano, perdonare è divino”. Il perdono rompe la catena resistente del dare-avere, avviando così la logica della donazione libera e generosa. Questo servizio nella Chiesa è affidato agli apostoli e ai suoi successori, suggellato dalle parole di Cristo a Simon Pietro: “A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli” (Mt 16,19).
La Città - 23 dicembre: Cresima
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- Published on Sunday, 23 December 2012 12:02
Parlare delle Confermazione o dir si voglia della Cresima non è semplice in uno spazio così ristretto e diventa ancor più difficile evitare i luoghi comuni o il taglio prettamente ecclesiale. Fatte queste premesse vorrei subito ricordare che questo sacramento fa parte dei sacramenti dell’iniziazione cristiana insieme al Battesimo e all’Eucaristia. Vorrei a questo punto narrare un episodio. Vi erano all’inizio dell’era cristiana degli uomini che avevano conosciuto Gesù, dopo la sua morte erano disperati, impauriti, intimoriti, spaventati e vivevano in una stanza in modo nascosto e silente. Da giorni erano in questo luogo tutti insieme, all’improvviso sentirono un rumore fragoroso, un vento si abbatté su quella casa e una fiamma entrò e, dividendosi, si fermò su ciascuno di loro. Da quel momento, lasciando ogni paura, aprirono le porte sprangate e cominciarono senza timore ad annunciare che Gesù Cristo è il Signore. Questa esperienza è ancora da due mila anni a questa parte la medesima che ogni battezzato vive quando riceve il sacramento della Cresima. Il sacramento dello Spirito Santo, così come nel Battesimo, qui però la persona sceglie consapevolmente e sceglie di essere testimone di Gesù, sapendo che è lo Spirito a rendere nuove tutte le cose. Aveva ragione il poeta Clemente Rebora a ritenere che tutto lo Spirito rende nuovo e tutto rimanda a Dio anche la rugiada “stellante”, perché ricorda l’immagine delle stelle o meglio della Stella:
Ramoscello primaverile, / a roselline, in boccio, aperte, / fra slanci leggiadri di foglioline, / accanto a un tenue fuscello, / stellante di candide trine, / nel semplice incanto / dell’essere, buona bellezza: / o Spirito del Signore, che tutto abbracci, / e ricrei la faccia della terra, / amoroso lavoro il filo d’erba. / Il filo d’erba dunque come amoroso lavoro di Dio.
!!!AVVISO!!!
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- Published on Wednesday, 19 December 2012 22:07
Il Webmaster si scusa con tutti i visitatori per i mancanti aggiornamenti ed eventuali mancanze nel sito.
Torneremo operativi il prima possibile; nel frattempo continuate a visitarci!
Foto,video e altro li troverete nella pagine facebook della parrocchia.
La Città - 9 dicembre: I Sacramenti
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- Published on Sunday, 09 December 2012 12:06
Enrico VIII, dopo aver letto il nuovo saggio di Lutero, “Sulla cattività babilonese della Chiesa”, opera con cui l’autore sosteneva che i sacramenti avrebbero dovuto essere soltanto due (il battesimo e l’eucaristia), scrisse “Difesa dei sette sacramenti contro M.Lutero”. Lutero infuriato apostrofò il re “signorotto” e “dannato marciume verminoso”.
La storia si ripete con tonalità diverse, ma nei contenuti rimane invariata.
Ho voluto citare questo episodio per iniziare a parlare proprio dei Sacramenti.
Il Catechismo della Chiesa cattolica, a tale proposito, così si esprime: “I sacramenti della Nuova Legge sono istituiti da Cristo e sono sette, ossia: il Battesimo, la Confermazione, l’Eucaristia, la Penitenza, l’Unzione degli infermi, l’Ordine e il Matrimonio. Toccano tutte le tappe e tutti i momenti importanti della vita del cristiano e, grazie ad essi, la vita di fede dei cristiani nasce e cresce, riceve la guarigione e il dono della missione. In questo si nota una certa somiglianza tra le tappe della vita naturale e quelle della vita spirituale”. Ovviamente rimane sempre una verità che i sacramenti servono per l'uomo e per la sua salvezza, per costruire il corpo di Cristo, la Chiesa, e anche per esprimere questa intimità con Dio.
Tutto è possibile nella misura in cui si vive la fede perché in ogni azione coesiste il visibile e
l'invisibile, come spesso sosteneva un grande del secolo scorso il filosofo Jean Guitton, il quale era anche un raffinato pittore, aveva, infatti, messo in parallelo il sacramento e l’arte perché -scriveva- in entrambi coesistono il “numen” e il “lumen”: il “numen”, cioè il mistero, il trascendente, l’invisibile e l’ineffabile, l’infinito e l’eterno, ma anche il “lumen”, cioè la rivelazione, l’epifania, l’intelligibilità, l’incontro.
Vorrei concludere con un passaggio di una poesia di Eugenio Montale rivolto alla moglie
defunta: “Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale...” e concludeva dicendo che la vista della consorte, seppure offuscata era molto migliore della sua. Perché seppure quella donna non distingueva gli oggetti dal punto di vista fisico, sapeva “vedere” con gli occhi dello spirito. L'augurio che anche ciascuno di noi possa calzare gli occhiali della fede per leggere tutto e particolarmente i segni visibili della fede: i sacramenti.