La Città di Salerno - 04 Agosto 2013
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- Published on Sunday, 04 August 2013 07:53
In questi giorni estivi, complice anche il caldo, spesso mi fermo a chiacchierare, anche in notturno, con molte persone. Spesso nei miei colloqui cito un’epigrafe dell'università svedese di Uppsala “Pensare liberamente è bello; ma pensare giustamente è ancor più bello”.
Avverto in certi discorsi una mancanza di logica, una contradizione stridente, una schizofrenia orripilante, ma quel che mi crea maggiore disagio è il constatare che spesso anche l’interlocutore è vittima di se stesso. Aveva ragione Evagrio Pontico, un autore spirituale del IV secolo quando sosteneva
“Cerca di essere il portinaio del tuo cuore: non lasciar entrare nessun pensiero senza interrogarlo…”. Sì, interrogarsi è ciò che ormai abbiamo abbondantemente perso come capacità. È più facile eseguire che interpellarsi. L’ars interrogandi significa sapere ricercare la verità, il giusto al di là del proprio tornaconto, fosse anche quello nobile o spirituale, ma d’altro canto una vita senza ricerca, senza scavo è insulsa, come ci ricorda il protagonista della celebre “Apologia di Socrate” di Platone “Una vita senza ricerca non merita di essere vissuta”. Non ci sono più domande perché abbiamo avuto in questi beceri decenni l’estinguersi delle ideologie, lo sberleffo ai valori come la lealtà, la sincerità, l’autenticità e quindi ognuno è diventato vela al vento, a qualsiasi vento, spesso a quello del proprio vantaggio. Forse vi è un’altra, e ancor più modesta motivazione il senso della misera pochezza, della superficialità, della certezza che essere piazzisti urlatori vale più di mille domande, insomma tuffarsi nella quietudine, evitando ciò che tormenta la propria coscienza.
“La chiave di tutte le scienze è senza dubbio il punto di domanda. Dobbiamo la maggior parte di tutte le scoperte al ‘Come?’ e la saggezza nella vita consiste forse nel chiedersi, a qualunque proposito, ‘Perché?’”. Così sintetizza Honorè De Balzac: “L’appiattimento spirituale e culturale produce la mediocrità, madre sempre incinta di sciocchi”. Purtroppo! Buone vacanze.
Modello scaricabile per Adesione ai Gruppi e Associazioni Parrocchiali
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- Published on Saturday, 03 August 2013 20:14
Anche quest'anno la Parrocchia di "Gesù Risorto" ha realizzato una scheda, scaricabile dal sito oppure ritirabile in Parrocchia e da restituirsi entro e non oltre l'8 Settembre 2013, per organizzare al meglio le molteplici attività. Confidando nel vostro entusiasmo, vi aspettiamo numerosi in Parrocchia per il ritiro dei moduli di adesione da voi compilati e per fornire tutte le informazioni necessarie.
INCONTRI PROGRAMMATICI E DI PRESENTAZIONE GRUPPI, ASSOCIAZIONI E CONSIGLI PARROCCHIALI
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- Published on Monday, 29 July 2013 14:33
LUNEDI’ 2 SETTEMBRE: PERIODICO NOI CI SIAMO (ore 20:00);
GIOVEDI’ 5 SETTEMBRE: CONS. AFFARI ECONOMICI (ore 20:00);
SABATO 7 SETTEMBRE: PRESENTAZIONE GRUPPI CATECHISMO
AZIONE CATTOLICA (ore 17:00);
DOMENICA 8 SETTEMBRE: FINE TERMINE CONSEGNA SCHEDE
ADESIONE GRUPPI E ASSOCIAZIONI PARROCCHIALI;
LUNEDI’ 9 SETTEMBRE: APOSTOLATO della PREGHIERA (ore 18:00) -
GRUPPO LITURGICO (ore 19:00) -
GRUPPO MINISTRANTI (ore 20:00);
MARTEDI’ 10 SETTEMBRE: AREA COMUNICAZIONE (ore 19:00) -
CARITAS (ore 20:00);
MERCOLEDI’ 11 SETTEMBRE: AZIONE CATTOLICA (ore 19:00) -
GRUPPO FAMIGLIA (ore 20:00);
GIOVEDI’ 12 SETTEMBRE: SCHOLA CANTORUM (ore 19:30) -
FEDE E CULTURA (ore 20:30);
VENERDI’ 13 SETTEMBRE: GRUPPO CATECHISTI (ore 19:00) -
ORATORIO A.N.S.P.I. (ore 20:00);
SABATO 14 SETTEMBRE: CELEBRAZIONE INIZIO ANNO
PASTORALE (ore 19:30);
LUNEDI’ 16 SETTEMBRE: CONS. PASTORALE PARR. (ore 20:00).
La Città di Salerno - 28 Luglio 2013
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- Published on Sunday, 28 July 2013 07:48
In questi giorni siamo stati teatro di un delitto raccapricciante: un giovane con problemi psichici ha ucciso la propria madre. Ebbene, come sempre accade, ogni occasione diventa motivo per porsi domande sulla fede. Trovandomi con un gruppo di persone è venuto fuori uno degli argomenti più delicati della nostra fede: esiste l’inferno? La discussione è diventata animata, pertanto desidero attraverso questa rubrica porre delle brevi riflessioni, che potrebbero essere utili per chiarire le idee. Una frase che spesso viene usata a mo’ di chiarificazione è quella del celebre George Bernanos, tratta da “Diario di un curato di campagna”, un libro che molti avranno letto, “L'inferno, signora, è non amare più”. Il Compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica in merito così si esprime “Consiste nella dannazione eterna di quanti muoiono per libera scelta in peccato mortale. La pena principale dell'inferno sta nella separazione eterna da Dio, nel quale unicamente l'uomo ha la vita e la felicità, per le quali è stato creato e alle quali aspira. Cristo esprime questa realtà con le parole: ‘Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno’ (Mt 25,41)”.
Comunque l’inferno secondo la teoria classica che fa capo ad Agostino, Tommaso ha come punto di riferimento la giustizia; l’altra, che ebbi modo di studiare durante il percorso universitario, perché a quel tempo ci fu la traduzione di un testo di un teologo Hans Urs von Balthasar, il quale sosteneva che l’inferno era vuoto, punta in modo marcato sulla prospettiva dell’amore misericordioso. Rimane comunque una verità: l’uomo è artefice del proprio destino, avendo egli la libertà. “Dio, pur volendo ‘che tutti abbiano modo di pentirsi’ (2 Pt 3,9), tuttavia, avendo creato l'uomo libero e responsabile, rispetta le sue decisioni. Pertanto, è l'uomo stesso che, in piena autonomia, si esclude volontariamente dalla comunione con Dio se, fino al momento della propria morte, persiste nel peccato mortale, rifiutando l'amore misericordioso di Dio”. Così sostiene il Compendio della Chiesa Cattolica. L’inferno comunque inizia già in questo mondo, quando si esclude l’amore. Aveva ragione Thomas Stearms Eliot, il quale era convinto che “l’inferno siamo noi stessi, perché l'inferno è solitudine” e, aggiungo, da Dio a dagli uomini.
La Città di Salerno - 21 Luglio 2013
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- Published on Sunday, 21 July 2013 07:54
La lettera enciclica “Lumen fidei” di Papa Francesco è stata motivo di quesiti, che in tanti mi hanno posto a ogni piè sospinto. In una calda serata sotto una porzione di cielo stellato, gli amici con i quali condividevo lietamente qualche ora insieme, partendo proprio dal documento pontificio, mi hanno posto una serie d’incalzanti domande sulla fede. Una di esse verteva sul rapporto tra Dio e il male.Subito, giù, con la celebre citazione: “Si Deus est unde malum?” Vale la pena subito sostenere che non esiste un principio divino del male, né un destino tracciato, ma spesso il male nasce dal libero arbitrio dell’uomo. Noi siamo liberi. Nessuno è schiavo. Fatta questa prima precisazione, ne aggiungiamo un’altra utile per comprendere meglio la verità. Dio pur lasciando libero l’uomo nelle sue scelte, non lo abbandona, cerca di intervenire attraverso il sostegno della Grazia, che è la vita di Dio nell’uomo, che ha il suo vertice nel perdono, e anche andando a creare condizioni adeguate che aiutino la persona a vivere bene sia in questo mondo sia nella vita eterna.
Dobbiamo ricordare che Dio rispetta le decisioni di ciascuno, ciò nonostante interviene effondendo il suo amore, infatti ci piace ricordare l’emblematica affermazione del teologo Hans Kung “l’amore di Dio non mi protegge da ogni sofferenza. Mi protegge, invece, in ogni sofferenza”. Desidero concludere con una preoccupazione. Oggi spesso al male si risponde con l’indifferenza, come se fosse un copione già letto, ovviamente questo non vale per tutti, comunque il monito del teologo Sergio Quinzio potrebbe essere occasione di riflessione “Il giorno in cui il male non ci scandalizzasse più, in cui l’acqua del ruscello che passa sul volto di un bimbo annegato ci lasciasse indifferenti come quando la vediamo passare sui sassi, allora davvero per noi Dio non ci sarebbe più definitivamente”. Non avverrà mai! Rimane, però, un impegno a coltivare la fede perché “La fede - esordisce l’enciclica - è luce: ‘Lumen fidei’ “Chi crede, vede; vede con una luce che illumina tutto il percorso della strada, perché viene a noi da Cristo risorto...”.