IL TEMPO E DIO (appuntamento domenicale delle ore 11:20)

Dalla festa di Ognissanti ed a seguire ogni domenica – alle ore 11,20 – il gruppo liturgico curerà un momento introduttivo alla preparazione all’incontro eucaristico, spiegando i momenti caratterizzanti ed alcuni gesti rituali della celebrazione, per rimanere, poi, doverosamente in contemplazione, unione nella quale si sperimenta la presenza di Dio nella nostra anima e nel nostro corpo.

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Dio e il tempo

Dio usa due modi per indicare il tempo: il “crónos” che indica il tempo che scorre, come i sette giorni necessari alla creazione del mondo, scanditi nel racconto della genesi uno per uno; il tempo come “cairòs”, momento opportuno per realizzare un progetto di bene.

Quando nasce Gesù, nel Vangelo c’è scritto: “….quando venne la pienezza dei tempi, cioè quando venne il tempo perché si compisse la volontà di Dio nella maniera più bella. È infatti fu quello il tempo in cui Maria disse di sì, Giuseppe credette a un sogno, Dio decise di mandare suo figlio su questa terra.

Per Gesù non bisogna perdere tempo, scegliere oggi, ora di seguirlo;

per Gesù la gente va aiutata subito, come fece il samaritano con il malcapitato percosso dai ladroni e quando va via affidandolo all’oste compensa il tempo che non ha con l’impegno finanziario necessario a far guarire una persona.

Se per Dio il tempo è così importante, altrettanto deve esserlo per noi.

Si può iniziare partecipando alla messa in anticipo, venendo un po’ di tempo prima per preparare il cuore, per essere pronti ad accogliere Gesù che viene in mezzo a noi, per celebrare con gli Angeli e i Santi, che scendono dal cielo per far festa con la nostra comunità parrocchiale, il Dio che si fa uomo, che si fa vicino, che si fa risposta alle nostre domande, speranza per le nostre paure, pane spezzato per la fame di tutti.

Per questo arriviamo prima a messa: spiegheremo le parti più importanti della celebrazione, proveremo i canti, ci prepareremo con gioia alla festa a cui siamo invitati.

I LETTORE

Sono uscito, Signore, fuori la gente usciva.

Camminavano e correvano tutti.

Correvano per non perdere tempo,

correvano dietro al tempo, per riprendere il tempo,

per guadagnare tempo!…

“Arrivederci, signore, scusi, non ho il tempo.

Ripasserò, non posso attendere, non ho il tempo.

Termino questa lettera perché non ho il tempo.

Avrei voluto aiutarla, ma non ho il tempo.

Non posso accettare, per mancanza di tempo.

Non posso riflettere, leggere,

sono sovraccarico, non ho il tempo”.

Vorrei pregare, ma non ho il tempo.

Tu comprendi, Signore, non ho il tempo.

Lo studente, ha il suo studio e tanto lavoro,

non ha tempo… più tardi…

Il giovane fa dello sport, non ha tempo… più tardi…

Lo sposo novello deve arredare la casa, non ha tempo… più tardi…

I genitori hanno i bambini, non hanno tempo… più tardi…

I nonni hanno i nipotini, non hanno tempo… più tardi…

Sono malati! Hanno le loro cure, non hanno tempo… più tardi…

Sono moribondi, non hanno……….

troppo tardi!…non hanno più tempo!…

Così gli uomini corrono tutti dietro al tempo, o Signore,

passano sulla terra correndo,

frettolosi, precipitosi, sovraccarichi, impetuosi, avventati…

e non arrivano mai a tutto, manca loro il tempo,

nonostante ogni sforzo, manca loro il tempo,

anzi manca loro molto tempo.

Signore, Tu hai dovuto fare un errore di calcolo.

V’è un errore generale:

le ore sono troppo brevi,

i giorni sono troppo brevi,

le vite sono troppo brevi!

 

II LETTORE

Tu, che sei fuori del tempo, sorridi, o Signore,

nel vederci lottare con esso,

e Tu sai quello che fai!

Tu non Ti sbagli quando distribuisci il tempo agli uomini:

doni a ciascuno il tempo di fare quello che Tu vuoi che egli faccia.

Ma non bisogna perdere tempo,

sprecare tempo, ammazzare il tempo.

Perché  il tempo è un regalo che Tu ci fai,

ma un regalo deteriorabile, un regalo che non si conserva.

Signore, ho tempo, ho tutto il tempo mio,

tutto il tempo che Tu mi dai:

gli anni della mia vita, le giornate dei miei anni,

le ore delle mie giornate, sono tutti miei.

A me spetta riempirli, serenamente, con calma,

ma riempirli tutti, fino all’orlo,

per offrirTeli, in modo che della loro acqua insipida

Tu faccia un vino generoso,

come facesti un tempo a Cana

per le nozze umane.

Non Ti chiedo, oggi, o Signore,

il tempo di fare questo e poi ancora quello;

Ti chiedo la grazia di fare coscienziosamente

nel tempo che Tu mi dai, quello che Tu vuoi che io faccia.

A cura del Gruppo Liturgico Parrocchia Gesù Risorto

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