L’ AMBONE (appuntamento domenicale delle ore 11:20)

L’ AMBONE  IL LUOGO DELLA PROCLAMAZIONE DELLA PAROLA

Duomo di Salerno_ambone11 marzo 2018: Oggi è la IV Domenica di Quaresima, il centro del cammino penitenziale in preparazione della Pasqua; la tradizione della Chiesa l’ha denominata “Laetare”, dalla prima parola dell’antifona d’ingresso, che è un invito alla gioia. Si possono adoperare oggi i paramenti rosacei e porre presso l’altare un sobrio addobbo floreale ed usare l’organo anche quando non serve per sostenere il canto.

Quando si decise di fornire alcune spiegazioni sulle parti della liturgia, ci soffermammo anche sul dover spiegare i luoghi dove si attuano i riti, cosa si utilizza e, soprattutto, dove si celebra la Parola del Signore.

L’ambone, dove ci troviamo in questo momento, è il luogo dell’annuncio della Parola rivolta da Dio all’assemblea riunita in Chiesa. E’ il luogo dove i lettori leggono i testi biblici e la preghiera dei fedeli, dove il salmista alterna con l’assemblea il salmo responsoriale. Principalmente è spazio liturgico del diacono per la proclamazione dell’Exultet o annuncio pasquale. In bipolarità con l’altare, l’ambone rende visibile la duplice mensa della Parola e del sacramento eucaristico. Nella mistagogia classica il diacono è l’angelo rituale della celebrazione liturgica. Egli va e viene: dal presbiterio all’ambone, dalla navata all’ambone e viceversa, per interventi che sono sempre annunci. Le sue evangelizzazioni sono sempre tutte pasquali, perché egli è Ministro della parola. Perciò l’ambone gli è luogo proprio per eccellenza e, nell’ambone, la loggia dell’Evangelo. Il diacono non siede all’ambone, ma sta. Stare è il verbo che attualizza la risurrezione. Perciò nessuno siede mai all’ambone.

S.Matteo 2015_ 004E’ spazio liturgico proprio del lettore (istituito o di fatto) per la proclamazione pasquale dell’annuncio profetico e apostolico. Il lettore sale alla loggia dell’ambone per proclamare i testi dell’Antico e Nuovo Testamento non evangelici.

L’ambone è aperto al salmista, perché egli vi canti il salmo graduale e vi intoni l’alleluia, che è canto al vangelo sempre pasquale.

L’ambone è aperto al Vescovo perché egli vi significhi la parusia e il giudizio. Egli esercita il suo ministero dalla cattedra, anche quello di evangelizzare la pasqua; e,  dunque, se gli occorresse di proclamare l’Evangelo, la cattedra sarebbe prolungamento dell’ambone, non viceversa.

L’ambone può aprirsi a ministri straordinari per funzioni estensive della sua funzione normale, come ad esempio la preghiera universale o dei fedeli, o annunciare la data della Pasqua.

Parrocchia 2017 - 3^ di Avvento06Per concludere, l’ambone è il luogo della celebrazione della Parola di Dio, rappresenta il giardino e la tomba vuota di Cristo, dalla quale l’angelo della risurrezione (il diacono) annunzia il mistero di Cristo risorto: così infatti avviene la notte di Pasqua, celebrazione tipica ed esemplare che contiene in sé tutti i misteri celebrati durante l’Anno liturgico. Altri ministri vi salgono, ma solo perché svolgono un ministero collegato con il mistero dell’annunzio pasquale.

Dall’ambone la Parola è proclamata con solennità, con l’intento di comunicarla alla comunità radunata, perché sia ascoltata, compresa, meditata e diventi motivo di azione.

A cura del Gruppo Liturgico Parrocchia Gesù Risorto

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